La sindrome metabolica non è una vera e propria patologia ma rappresenta una condizione di rischio per la salute del soggetto a causa della correlazione di due o più alterazioni metaboliche o emodinamiche che possono indurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e formazione di tumori. Si parla quindi di sindrome metabolica quando sono presenti più fattori di rischio nel quadro clinico come ad esempio una persona che presenta ipertensione+diabete+ sovrappeso oppure colesterolo alto etc..Si può definire quindi come una condizione di pericolo e un campanello d’allarme per la nostra salute.
Sono predisposte a sviluppare questa problematica le persone con uno stile di vita irregolare: inattività fisica e dieta poco bilanciata con eccessivo consumo di carboidrati, grassi e zuccheri. Inoltre l’insorgenza della sindrome metabolica risulta essere direttamente proporzionale al proprio peso corporeo. I soggetti obesi o in sovrappeso hanno più probabilità di sviluppare questa problematica rispetto ai soggetti normopeso. Per peso corporeo non si intende solo il valore numerico in quanto tale fornito dalla bilancia, bensì la proporzione che c’è nel nostro organismo tra massa magra e massa grassa. In particolar modo è il grasso viscerale (addominale) a determinare effetti negativi sulla salute. Il grasso localizzato nella cavità addominale (e quindi a stretto contatto con i visceri) risulta essere ancor più dannoso rispetto al grasso sottocutaneo o intramuscolare in quanto va a comportarsi come un vero e proprio tessuto endocrino andando così a creare problematiche metaboliche (es. Insulino-resistenza).
?DIAGNOSI?
Per la diagnosi è necessario valutare specifici paramentri:
• circonferenza vita➡️ > 102cm (uomo) e > 88cm (donne);
• ipertensione ;
• trigliceridi➡️ >150;
• glicemia➡️ >110;
• valori colesterolo HDL (colesterolo buono)➡️ < 40 (uomo) e < 50(donna).
Per fare diagnosi di sindrome metabolica è necessario che ci sia la correlazione di 2 o più fattori di rischio.
?COMPLICANZE?
La sindrome metabolica, non essendo una patologia vera e propria, non provoca nessun disturbo specifico o fastidio nel soggetto ma non è una situazione da sottovalutare:
• aumenta di 9 volte il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 (soprattutto nei soggetti che presentano un’ereditarietá genetica o si trovano già in condizioni di insulino-resistenza e pre-diabete);
•aumenta notevolmente il rischio di sviluppare problematiche cardiologiche (es. Infarto, ictus);
• aumenta il rischio di sviluppare tumori.
?COME INTERVENIRE??
La maggior parte delle persone con sindrome metabolica segue una terapia farmacologia (es. farmaci per tenere sotto controllo la pressione sanguigna nel caso dell’ ipertensione). La terapia farmacologia però deve essere supportata da un sano stile di vita. È necessario condurre una vita attiva e non sedentaria, seguire una dieta bilanciata e povera di grassi,senza eccessivi zuccheri e carboidrati. Un ruolo fondamentale è svolto dall’esercizio fisico che può dare benefici diretti e indiretti al paziente. L’attività fisica va a supportare ancor di piú l’azione svolta dalla terapia farmacologia e può rappresentare un fattore protettivo per la salute del soggetto. Si consiglia inizialmente di svolgere un’attività aerobica moderata con l’obiettivo primario di ridurre il grasso corporeo(soprattutto quello viscerale) e preparare il corpo a stimoli man mano più intensi.
Facciamo un esempio: prendiamo in esame un soggetto con sindrome metabolica che presenta quindi una serie di fattoti di rischio come ad esempio pre-diabete, ipertensione e con qualche kg di troppo soprattutto a livello addominale: in questo caso l’attività fisica non è meno importante della terapia farmacologia. La spiegazione è semplice: il movimento andrà a diminuire i livelli di glicemia e aumenterá la “sensibilità” dei tessuti all’insulina andando cosi a migliorare la condizione di insulino-resistenza. Inoltre anche la pressione sanguigna trarrá vantaggi poiché l’esercizio fisico è in grado di diminuire i valori di pressione sanguigna diastolica(minima) e sistolica(massima) anche fino a 22 ore dopo il termine dell’allenamento. Infine,come ormai tutti sanno,praticare sport aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo andando quindi a diminuire l’eventuale grasso viscerale/addominale. Si può notare quindi quanti notevoli benefici l’allenamento può fornire al nostro organismo, andando ad agire in modo mirato proprio sui fattori di rischio precedentemente descritti.
La sindrome metabolica rappresenta dunque una sorta di “campanello d’allarme” del nostro organismo che ci fa ricordare che come sempre prevenire è meglio che curare